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Interventi di Chirurgia Traumatologica

Frattura della Mandibola

Durata: 40/60 Minuti
Riposo: 7 Giorni

Cosa si intende per frattura della Mandibola?

Con il termine frattura della Mandibola si indica la rottura dell’osso mascellare inferiore. Insieme alla frattura dello zigomo ed alla frattura delle ossa nasali, la frattura mandibolare è una delle fratture più frequenti del volto.

Le fratture del mascellare inferiore possono interessare tutto l’osso mandibolare: condilo, corpo, angolo, parasinfisi, ramo e apofisi coronoide. In particolare, data la fragile conformazione, la frattura del condilo rappresenta oltre il 30% dei casi.

Una frattura alla mandibola è generalmente procurata da un evento traumatico come una caduta, un trauma sportivo o un incidente d’auto ed è sempre accompagnata da dolore (anche a riposo) e gonfiore; in alcuni casi può comportare la riduzione dell’apertura della bocca e/o lo spostamento laterale della mandibola stessa.

Come tutte le fratture ortopediche le fratture della mandibola vengono cosi classificate:

  • Composte – Scomposte
  • Complete – Incomplete
  • Stabili – Instabili
  • Chiuse – Aperte

L’intervento

Un intervento di chirurgia ricostruttiva in una frattura della mandibola non è sempre necessario, nelle fratture lievi o incomplete e che non comportano disallineamenti, il medico prescrive generalmente soltanto una dieta liquida e si limita ad effettuare l’immobilizzazione del mascellare inferiore fino alla completa guarigione dell’osso con il semplice utilizzo di un apparecchio ortodontico fisso.

L’intervento, invece, effettuato in anestesia generale e dalla durata di circa , consiste nel riallineare i frammenti della frattura e dell’articolato dentario in maniera sovrapponibile a quello pre-esistente alla frattura.

In caso di traumi particolarmente gravi con perdita di sostanza ossea e/o cutanea il ripristino della funzionalità e dell’estetica può essere parziale o mancato, fortunatamente questa eventualità è di difficile riscontro nella normale pratica chirurgica.

Quindi, il chirurgo, grazie ad una o più incisioni intraorali, espone il focolaio di frattura ed effettua la contenzione ossea.

Incisione Intraorale

La contenzione può essere eseguita tramite mini placche e viti in titanio o tramite fissatori rigidi esterni.

Le mini placche applicate non hanno necessità di rimozione e permettono l’esecuzione di qualunque accertamento diagnostico futuro come Rx ortopanoramica, Tc o Risonanza magnetica; inoltre non vengono rilevate al metal-detector.

Fissaggio con Placche e viti

Nei casi in cui la frattura abbia interessato il Condilo (frattura condilare) e le caratteristiche anatomiche della frattura lo permettano, viene applicato un fissatore rigido esterno con il compito di immobilizzare i frammenti ossei ma non la bocca del paziente che potrà parlare e mangiare già poche ore dopo l’intervento.

Fissatore Rigido Esterno

Come accennato precedentemente, in casi selezionati, è sufficiente eseguire solamente un bloccaggio intermascellare.

Questa tecnica prevede l’immobilizzazione dell’osso mascellare superiore (mandibola) e di quello inferiore (mascella) mediante legature metalliche per un periodo variabile da 2 a 6 settimane.

Post-intervento

Il decorso post-operatorio alla riparazione di una frattura della mandibola avviene sostanzialmente senza grosse complicanze.

Sono possibili gonfiori ed ecchimosi, difficoltà nel deglutire e nel parlare (caratteristica delle sole prime ore del dopo intervento).

Generalmente per i primi due mesi il paziente è tenuto a evitare cibi duri, croccanti o elastici in modo da evitare di sollecitare troppol’osso mandibolare rischiando di provocare spostamenti nelle ossa ancora non completamente saldate.

Inoltre si sconsiglia, per i primi 20 giorni successivi l’intervento, l’intensa attività fisica.

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