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Interventi di Chirurgia Traumatologica

Fratture del Frontale

Cos’è una frattura del Frontale?

Per fratture del frontale si intendono le fratture che interessano l’osso frontale (la fronte) ovvero la parete anteriore e posteriore del seno frontale e del tetto orbitario.  Sono fratture abbastanza comuni, specialmente negli uomini, e conseguenza di eventi traumatici ad alta energia come colluttazioni, incidenti stradali (d’auto o motociclistici), colpi dovuti ad attività sportive e/o cadute.

Osso Frontale

Oltre ai danni diretti del trauma quali dolore, gonfiore, ecchimosi e/o tumefazioni, una frattura del frontale può essere causa di evidenti problemi estetici costituiti dal cedimento della parete anteriore del frontale che si manifesta come un infossamento molto evidente.

Altre problematiche gravi si riscontrano nei casi di traumi molto violenti in cui possono essere interessati importanti strutture vascolari e nervose del cranio, parenchima cerebrale, cervello.

La frattura del frontale è generalmente diagnosticata da esami computerizzati. La necessità di eseguire un approfondimento diagnostico è legata al fatto che un evento traumatico che giustifichi una rottura del frontale è generalmente accompagnato da gonfiore e tumefazione che comporterebbero, in una diagnosi basata prettamente sulla palpazione, a sottostimare la frattura stessa o una diagnosi del tutto errata.

Il miglior metodo di diagnosi è la TC tradizionale o la più moderna TC Cone Beam.

TC Cone Beam.

La TC Cone Beam 3D è un moderno metodo diagnostico che consente di riprodurre sezioni tomografiche e di generare immagini tridimensionali del cranio grazie all’utilizzo di radiazioni molto più basse di una TC tradizionale.

L’intervento di riduzione di una frattura del frontale

Un intervento di riduzione di frattura del frontale avviene sempre in sala operatoria, in anestesia generale, ed ha una durata variabile (mediamente 2/3 ore) in funzione al numero ed alla tipologia di fratture presenti.

Nei casi di frattura della sola parete anteriore del frontale la riduzione è a cura del solo chirurgo maxillo-facciale; nei casi in cui anche la parete posteriore dell’osso frontale sia interessata, il chirurgo maxillo-facciale è affiancato dal neurochirurgo che si occuperà di considerare la frattura della parete posteriore e di effettuarne il trattamento.

L’intervento prevede le cinque classiche fasi operatorie:

  • Incisione
  • Esposizione
  • Riduzione
  • Contenzione
  • Sutura

Sulla base della tipologia di frattura è possibile decidere se realizzare un’incisione intra-lesionale o adottare una incisione coronale.

Una incisione intra-lesionale permette l’esposizione diretta della frattura accedendo dalla lesione della pelle procurata dal trauma. Può essere praticata nei soli casi in cui la frattura stessa non sia molto estesa ed abbia, evidentemente, procurato la lesione alla cute.

Nel caso in cui la frattura risulti abbastanza grande e/o non abbia creato lesioni alla cute allora è preferibile effettuare una incisione coronale o emi-coronale. Questo tipo di incisione consiste in un taglio dall’orecchio di destra fino a quello di sinistra passando per il vertice del capo (l’emi-coronale si ferma al vertice del capo).

A questo processo viene affiancato quello dello scollamento dei tessuti molli e della galea in modo da raggiungere ed esporre la frattura.

Esposta la frattura il chirurgo procede alla riduzione, ovvero al ricollocamento in sede dei frammenti ossei fratturati, ed alla contenzione degli stessi con placche, retine e viti in titanio decontaminate ed opportunamente sterilizzate.

Il titanio è un materiale estremamente sicuro che si integra perfettamente con le ossa e per questo non necessita (se non in rarissimi casi) di successiva asportazione.

L’intervento si conclude con il riposizionamento dei tessuti molli e della galea, e con la sutura delle incisioni con fili chirurgici non riassorbibili (Nailon).

Degenza e post-operatorio

Il periodo medio di degenza per un paziente che si sottopone ad un intervento di ricostruzione di una frattura del frontale è generalmente di 2/3 giorni (per casi particolarmente complessi o di fracasso facciale anche molto di più).

Il periodo postoperatorio dura mediamente 30/40 giorni nei quali si assisterà al graduale sgonfiamento del volto ed alla scomparsa di eventuali ecchimosi formatesi dopo l’intervento; non comporta particolari accorgimenti ed è generalmente esente da complicanze.

Le raccomandazioni sono quelle della totale astinenza da qualsiasi attività sportiva, e non esporre la pelle ai raggi solari diretti.

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